08/03/12

LadyCore - 1 - Livore, Gather, Downright


"Hardcore is not for ladies"

Quante volte abbiamo sentito questa enorme cazzata carica di sessismo preconcetti e di una latente cultura machista degna dei though guy americani ultrapalestrati che cantano sforzando ogni muscolo del proprio corpo per far vedere quanto sono duri e puri e quanto sono forti?
A me personalmente questa cosa ha sempre fatto girare i coglioni, sarà perché mi è sempre stato sul cazzo il sessismo (che sia maschilismo o che sia femminismo, poco m'importa, il femminismo è morto e non ha più senso di esistere, ma non è certo questo il discorso che voglio fare ora quindi non intendo continuarlo), sarà perché mi sono sempre stati sul cazzo gli stereotipi, fai musica potente devi essere potente, sei gay devi fare musica "da frocio" e blablabla e blablabla e vaffanculo a tutti.
Proprio per questo ho deciso di fare una piccola raccolta di qualche gruppo in cui cantano delle ladies e di piazzarlo qua, giusto per ricordare che l'hardcore non è una cosa solo per maschi, giusto per ricordare che l'hardcore non è soltanto musica, e allora invece che dirlo e basta, facciamo anche nel concreto qualcosa per quello in cui si crede.


Gruppo abruzzese, canta Valeria, tematiche anarchiche, sociali e antispeciste, musicalmente si tratta di un hardcore moderno, con influenze metal, qualche apertura melodica, a tratti più pestato, a tratti più veloce, attivi da qualche anno, hanno pubblicato un Demo nel 2010 e Allevatori Di Morte nel 2011. Ottimo gruppo sono decisamente curioso di vederli dal vivo perché ancora non sono riuscito.

Download (volendo potete scaricare pure dal sito, direttamente)



Gruppo californiano di metà anni 2000 che adoro, decisamente. Vegan Straight Edge di matrice anarchica, i Gather fanno un hardcore metal molto influenzato dal metalcore degli anni '90, mi riferisco in particolare a gruppi come gli Unbroken, a tratti più metallone, a tratti più tirato, anche con giri a note singole più prettamente metalcore recente. Hanno pubblicato tre dischi (che io sappia) ovvero uno split coi Seven Generations (altro gruppone), del 2005, un EP, Total Liberation (forse il migliore, a mio avviso, anche se non si capisce se sia del 2004 o del 2005), e un LP, Beyond The Ruins, del 2006. La voce di Eva è forse tra le voci femminili che mi piace di più, potente, piena, urlata, si sente decisamente che quando canta da tutto.



Portiamo un po' più di velocità a questo post. I Downright sono, o per meglio dire erano, una fantastica perla di questo italico paese dimmerda. Attivi da fine anni 90/inizio 2000, il combo genovese ha sfornato 3 dischi e partecipato a qualche compilation (le compilation non le menziono sennò è la fine). Il primo disco fu un 7" omonimo, ormai assai raro da reperire (il buon vecchio Biba forse ne ha ancora qualche copia), che risale al 2000, segue uno split coi FlopDown, di Viterbo, del 2002, se non sbaglio, e poi segue l'ultimo disco, del 2006, La Battaglia Del Silenzio. Musicalmente i dischi sono tutti diversi l'uno dall'altro. Il primo 7" è molto grezzo, un HC vecchia scuola che riprende a piene mani dal militant HC italiano degli anni '90, la velocità non è mai elevatissima, la voce della Patty è urlata, un po' sforzata ma sempre e comunque comprensibile, rimane pulita. Personalmente le canzoni che preferisco sono Ovunque Tu Guardi e Tela Di Ragno, le ultime due, proprio perché la voce sfocia in urla più viscerali, meno pulita, ma più sentita (a mio avviso, chiaramente, ma poi io sono un amante delle corde vocali dilaniate per cantare). Nello Split coi FlopDown invece prevale questo aspetto (infatti queste sia Ovunque Tu Guardi sia Tela Di Ragno sono presenti nello split), ho già descritto quindi l'aspetto vocale, musicalmente dall'HC vecchia scuola del primo 7" passiamo a un hardcore più tirato, tendente al fastcore per alcuni versi, la velocità è comunque generalmente più elevata. Ne La Battaglia Del Silenzio invece cambia ancora tutto. Vocalmente è il disco più vario, generalmente infatti la voce è meno urlata, quasi come se fosse un cantare ad alta voce e basta, con voce un po' roca, a tratti tuttavia sfocia ancora nell'urlato, a tratti quasi melodica (non prendetelo come un difetto, in questo caso, anzi, rende decisamente). Musicalmente si torna ancora a un HC vecchia scuola abbastanza tirato, con vari cenni (omaggi) ai Black Flag, sicuramente è il disco registrato meglio e più maturo. Una nota di merito per gli intro, fantastici. Le tematiche vanno dal personale al sociale all'antispecismo.


P.S. Questa è la prima puntata di un qualcosa che spero vada avanti nel tempo.

1 commento:

  1. E diciamo pure che la foto dei downright l'ho fatta io!

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